Arvesiniadu Livànti Isola dei Nuraghi
Arvesiniadu Livànti Isola dei Nuraghi
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Produttore: Bentu
Regione: Nord-ovest Sardegna, nella storica regione Nurra, a 2 km dal mare
Varietà: 50%Cannonau, 25% Bovale, 25% Cagnulari
Annata: 2022
Vinificazione: La pressatura congiunta delle 3 varietà è seguita da una macerazione di circa 12 ore per 14 giorni a una temperatura di 26-28 C. Dopo essere stato posto in un supporto, il vino viene decantato in vasche d'acciaio dove subisce la fermentazione malolattica. Successivamente il vino viene trasferito in tonneau di rovere da 700L dove invecchia per 12 mesi. Dopo questo periodo il vino viene imbottigliato e riposa ancora 3 mesi in bottiglia
Colore: Rosso rubino profondo e vivido.
Profumo: Erbe e macchia mediterranea al naso quasi pungente, con sfumature profumate di frutti rossi scuri maturi.
Sapore: Molto elegante e ben equilibrato al palato, il finale è lungo, succoso e piuttosto levigato, nonostante il contenuto tannico
Piatto adatto: Vino ideale con carni rosse alla griglia, formaggi stagionati e selvaggina. Spezzatino di agnello o spalla di agnello con carciofi è un accompagnamento ideale per questo vino.
Temperatura di servizio: 17-18C°
Potenziale di invecchiamento: fino al 2030
Valutazioni Ian D’Agata : 92+/100
Cosa dice Ian D'Agata su questo duo talentuoso: Non c'è molto altro da aggiungere, se non che questi due giovani ragazzi di Bentu mi sembrano una coppia davvero talentuosa. Non vedo l'ora di seguire i loro vini negli anni a venire. E parlando, scrivendo, francamente, probabilmente dovreste farlo anche voi.
Commenti di Ian D’Agata/Terroir Sense:
Rosso rubino profondo e vivido. Erbe e macchia mediterranea al naso quasi pungente, con sfumature profumate di frutti rossi scuri maturi. Molto elegante e ben equilibrato al palato, termina lungo, succoso e piuttosto levigato, nonostante il suo peso tannico. Un blend di 50% Cannonau, 25% Bovale Sardo e 25% Cagnulari che offre l'eleganza del Cannonau, il colore e i tannini sia del Bovale che del Cagnulari. Le tre uve sono piantate insieme e raccolte e fermentate insieme, il che è una sfida perché non maturano esattamente nello stesso momento: mentre credo fermamente che questo possa essere, nelle mani sbagliate, una ricetta per il disastro (non credo affatto che i blend in campo permettano la migliore espressione possibile di ogni varietà piantata lì: perché mai dovrebbe essere così, dato che alcune saranno raccolte acerbe?), ma ammetto che questo vino rosso è un piccolo gioiello, Finestra di consumo: 2026-2030.
